Gestione multi‑magazzino e multi‑canale: il nodo critico

23 Set, 2025 | News and Industry

gestione multi magazzino multi canale

Tempo di lettura: 3 minuti 

Ecco cosa sta succedendo nel 2025: la complessità logistica ridisegna le priorità aziendali

Nei primi sei mesi del 2025, la gestione di reti logistiche multi-deposito e multi-canale si è rivelata per molte aziende più complessa del previsto, soprattutto senza un software WMS (Warehouse Management System) evoluto per la gestione del magazzino e dei processi logistici.

L’espansione di canali digitali, dall’e-commerce proprietario ai marketplace internazionali, ha generato una pressione crescente sulla distribuzione fisica: allocazione delle scorte, sincronizzazione, gestione e preparazione degli ordini si sono trasformate in variabili strategiche, non più solo operative.

Il trend è chiaro: senza una regia unica di magazzini e canali, i costi di movimentazione e lo stock immobilizzato crescono più rapidamente del fatturato.

In questo articolo, andiamo a vedere quali sfide pone oggi la gestione multi-deposito e multi-canale, come impattano su margini e servizio al cliente, e quali leve tecnologiche permettono di trasformare questa complessità in un vantaggio competitivo.

Il prezzo nascosto di una rete logistica non coordinata

Molte aziende si ritrovano oggi a gestire una rete logistica e commerciale che sembra cresciuta troppo in fretta. I sintomi sono comuni:

  • scorte duplicate e giacenze ferme in depositi diversi
  • difficoltà a capire dove sia realmente disponibile il prodotto in tempo reale
  • merce che si sposta inutilmente da un magazzino all’altro con costi di trasporto in crescita
  • priorità di allocazione incoerenti tra canali (B2B, B2C, marketplace)
  • clienti che ricevono informazioni contrastanti su tempi di consegna e disponibilità.

Questa frammentazione non è più un problema puramente operativo, ma incide direttamente su margini e customer experience, rendendo necessario un controllo rigoroso della supply chain.

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Perché le aziende hanno moltiplicato depositi e canali

Negli ultimi 18 mesi, il contesto competitivo è cambiato radicalmente. La pressione sui tempi di consegna e la domanda di esperienze “alla Amazon” hanno spinto anche aziende B2B a ripensare la propria rete logistica. Parallelamente, la crescita del commercio digitale, trainata da marketplace globali e nuove piattaforme verticali, ha aperto opportunità di vendita difficili da ignorare.

Questa strategia ha però generato un effetto collaterale: una complessità difficile da governare, soprattutto per chi non aveva processi e strumenti evoluti. Aprire un secondo o terzo deposito non è solo una questione di costi fissi. Comporta infatti gestire scorte, flussi, ordini e SLA (Service Level Agreement) su più fronti contemporaneamente, e la moltiplicazione dei canali di vendita, spesso con dinamiche e marginalità diverse, amplifica ulteriormente la variabilità della domanda.

La frattura silenziosa tra vendite e operations

Ciò che il 2025 sta insegnando agli imprenditori è che la rete multi-deposito e multi-canale richiede una regia unica. Troppe aziende hanno lasciato che ogni magazzino e ogni canale di vendita operassero con logiche autonome, senza una visione d’insieme.

Ne sono derivate situazioni oggi fin troppo frequenti:

  • offerte commerciali fatte senza dati aggiornati sulle scorte effettive
  • ordini urgenti che saturano depositi sbagliati, mentre altrove il prodotto resta fermo
  • marketplace che erodono marginalità perché alimentati con stock sottratti al canale diretto
  • clienti chiave serviti in ritardo perché la priorità di allocazione era impostata “in automatico” dal sistema del singolo canale.

Questa disconnessione diventa un fattore di rischio competitivo. Non basta più “avere stock”, serve saperlo allocare e muovere con precisione chirurgica.

Gli effetti sulla marginalità e sul servizio al cliente

Le conseguenze di questa frammentazione sono evidenti:

  • margini compressi: costi di trasporto e movimentazione inter-magazzino fuori controllo, stock immobilizzato, ordini evasi in più spedizioni
  • esperienza cliente deteriorata: ritardi, consegne incomplete, mancanza di visibilità sulle date di consegna reali
  • perdita di competitività: nei settori dove la velocità di risposta è un fattore chiave, queste inefficienze possono far perdere interi contratti.

Di seguito un dato significativo emerso dai recenti progetti che abbiamo seguito. Le aziende che gestiscono in modo centralizzato la rete multi‑deposito registrano mediamente il 15% in meno di stock immobilizzato rispetto a quelle che operano in modo frammentato. Ciò si traduce in maggiore liquidità e margini più sani.

Caso reale: quando la crescita diventa un boomerang

Un’azienda italiana del settore utensileria industriale ha vissuto sulla propria pelle le criticità del multi-deposito. Nel 2023 aveva tre magazzini principali. A fine 2024, per accelerare le consegne e sostenere la crescita e-commerce, decide di aprirne altri due e di attivare un canale marketplace europeo.

Nel giro di sei mesi, il quadro è peggiorato drasticamente:

  • il livello medio di stock immobilizzato è aumentato del 20% perché le giacenze erano distribuite senza una logica di priorità
  • ordini di clienti strategici sono stati parzialmente evasi mentre prodotti identici giacevano invenduti in altri depositi
  • i costi di trasporto inter-magazzino sono raddoppiati
  • le marginalità sui marketplace sono scese sotto la soglia di sostenibilità perché lo stock veniva “dirottato” senza tener conto del canale più profittevole.

L’azienda ha dovuto intervenire d’urgenza a inizio 2025 centralizzando la visibilità stock e definendo logiche di allocazione cross-canale basate sul valore cliente. Un progetto reso complesso dall’urgenza, ma che ha già prodotto benefici tangibili: -14% di stock immobilizzato e +6% di marginalità netta in appena quattro mesi.

Le aziende che stanno reagendo meglio

A metà 2025, le aziende che stanno performando meglio hanno un elemento in comune: hanno scelto di centralizzare le decisioni di allocazione e pianificazione. Non si tratta solo di software di gestione magazzino, ma di un approccio data-driven che collega vendite, logistica e pianificazione sotto un’unica regia.

La disponibilità stock è visibile in tempo reale su ogni canale. Gli ordini vengono indirizzati dinamicamente al deposito più efficiente, non semplicemente a quello più vicino. La logistica non subisce le scelte commerciali, ma ne è parte integrante: allocazione, picking e spedizione seguono priorità definite in base a marginalità, SLA e valore del cliente. I team commerciali sanno esattamente cosa promettere e a quali condizioni, evitando offerte non sostenibili dal punto di vista operativo.

Cosa aspettarsi nella seconda metà del 2025

Il trend non si invertirà: i canali continueranno a moltiplicarsi e i clienti chiederanno sempre più trasparenza. Ma le aziende hanno davanti una scelta chiara: continuare a “sommare complessità” o costruire una regia unica che governi la rete multi-deposito.

Alcune priorità per i prossimi mesi sono:

  • unificare i dati di stock e ordini: niente più sistemi isolati per deposito o canale
  • definire logiche di allocazione dinamiche: le scorte vanno assegnate in base a marginalità e valore cliente, non a regole statiche
  • integrare vendite e operations: i due mondi devono lavorare sugli stessi dati e KPI
  • gestire i marketplace con regole chiare: evitare che cannibalizzino i canali più strategici
  • sfruttare l’AI come assistente operativo: partendo da una base dati unica e affidabile, l’intelligenza artificiale fornisce insight immediati a team commerciali e logistici, suggerendo priorità di evasione, riallocazioni e azioni correttive in tempo reale. Non sostituisce le decisioni, ma le rende più rapide e consapevoli, riducendo il rischio di promesse non sostenibili al cliente.

Chi agirà ora potrà chiudere il 2025 con una rete più snella, meno costi e clienti più soddisfatti. Chi resterà fermo rischia invece di arrivare a fine anno con magazzini pieni, margini erosi e opportunità perse.

Come Stockforce WMS affronta i problemi della rete multi-deposito

Stockforce è un WMS che consente una gestione multi‑deposito / multi-canale, regolando la supply chain in modo flessibile e centralizzato grazie all’integrazione con sistemi ERP. Alcune funzionalità a seguire:

  • Unificazione stock e ordini: raccoglie in tempo reale stoccaggi, picking, trasferimenti, posizionamento della merce e packing, mantenendo dati e flussi uniformi su tutti i canali.
  • Allocazioni dinamiche: consente di ottimizzare la gestione multi-canale con regole automatiche basate su valore e priorità del cliente e/o priorità di canale.
  • Ottimizzazione operativa: missioni di picking guidate con codici a barre riducono errori e duplicati.
  • Inventari rotanti: consentono di ricontare senza fermare le attività, liberando liquidità e riducendo stock immobili.
  • Gestione marketplace integrata: le regole di vendita possono essere coordinate con l’ERP evitando conflitti tra canali.
  • Gestione centralizzata delle richieste di trasferimento merci tra depositi: in base alle date di consegna fissate sugli ordini dei clienti e l’eventuale indisponibilità di merce sul magazzino di riferimento, il sistema emette delle richieste di trasferimento interno tra magazzini e/o proposte di acquisto/produzione della merce mancante.

Stockforce WMS multi-deposito e multi-canale permette di gestire e ottimizzare tutti i processi logistici, tenendo il magazzino sempre sotto controllo!

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L’esperto risponde

Perché oggi la gestione multi-magazzino e multi-canale è diventata critica?

Negli ultimi anni, la pressione combinata di e-commerce, marketplace, canali B2B e tempi di consegna accelerati ha reso la logistica un fattore determinante per la competitività aziendale. Senza una regia centralizzata, la frammentazione organizzativa porta a inefficienze concrete che si riflettono su costi, tempi di evasione e qualità del servizio al cliente.

Quali sono le conseguenze di una rete logistica non coordinata?

Non avere una logistica coordinata sia internamente che con gli altri reparti aziendali (es. commerciale) può portare a scorte duplicate, stock immobilizzati, ordini riassegnati in modo inefficiente, priorità incoerenti tra canali, informazioni discordanti per i clienti. Ciò si traduce in costi operativi crescenti e customer experience penalizzante.

Quali risultati può portare invece una gestione centralizzata?

Secondo la nostra esperienza, le aziende che centralizzano la gestione logistica riducono in media del 15% lo stock immobilizzato e migliorano la marginalità. Unificare le logiche operative consente di rispondere meglio alla domanda e recuperare liquidità.

Come si costruisce una regia unica tra logistica e vendite?

Attraverso sistemi integrati che sincronizzano disponibilità, ordini e priorità tra tutti i canali è possibile creare una “regia unica” che coordina i reparti vendite e logistica. Serve un approccio data-driven che assegni le scorte in base a valore cliente e marginalità, e non a regole statiche.

L’intelligenza artificiale può avere un ruolo in questo contesto?

Assolutamente sì. L’AI funge da assistente decisionale: suggerisce riallocazioni, evidenzia criticità, supporta team commerciali e logistici con insight in tempo reale. Non prende decisioni, ma le rende più consapevoli e rapide.

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